Frollatura della Carne: Tutte le Risposte di cui Hai Bisogno

Oggi voglio fare una panoramica generale sulla frollatura della carne: un argomento sempre molto interessante per noi macellai e che spesso suscita lunghe discussioni su tecniche, tempi e risultati.

In questo articolo ti dirò tutto quello che devi sapere sulla frollatura.

Che cosa si intende per frollare la carne, qual’è la durata ideale della frollatura e le varie tecniche che ci sono.

Insomma cercherò di spiegarti il soggetto della frollatura con termini semplici e comprensibili.

INDICE:

  1. Frollatura significato
  2. Perché è necessaria la frollatura
  3. Durata della frollatura
  4. Frollatura in sicurezza
  5. Tecniche della frollatura
  6. Frollatura carne sotto vuoto
  7. Frollatura a secco
  8. Frollatura della carne tempi

frollatura della carne

Frollatura Significato

La frollatura è un procedimento tecnico proprio della buona macelleria, con cui la carne viene fatta maturare all’interno di ambienti con temperatura, umidità, ph ed altri parametri strettamente controllati, per ammorbidirne le fibre e renderle quindi più tenere. Questo è un processo fondamentale.

Infatti, subito dopo la macellazione del bovino, entrano in gioco una serie di reazioni biologiche e chimico/fisiche che provocano un naturale irrigidimento delle fibre della carne.

La carne fresca infatti, a prescindere dalla qualità della razza macellata, se venisse cotta nell’immediato, risulterebbe davvero dura e poco saporita.

Per ovviare a tale fatto, prima di essere consumata, la carne viene fatta maturare lentamente in cella, dove inizia appunto il processo di frollatura.

Lo scopo è quello di rilassare e distendere le fibre muscolari della carne, conferendogli maggiore morbidezza, intensificandone il gusto e donandogli anche una maggiore digeribilità.

Perché è necessaria la frollatura

Subito dopo l’abbattimento dell’animale (generalmente parliamo di bovino), il muscolo subisce un processo di irrigidimento che rende la carne non edibile immediatamente, perché troppo dura.

Per questo motivo, il muscolo necessita di un tempo di maturazione che lo trasformi in una carne sufficientemente tenera e gustosa da poter essere mangiata.

La carne bovina fresca infatti, a prescindere dalla razza macellata, se venisse cotta nell’immediato risulterebbe davvero dura e poco saporita.

Quindi, per ovviare a tale fatto, prima di essere consumata, la carne viene fatta maturare lentamente in cella, dove inizia appunto il processo di frollatura.

Ecco quindi perché è necessario questo processo: conferisce maggiore morbidezza, ne intensifica il gusto e dona una maggiore digeribilità.


Qual’è la durata ideale della frollatura della carne?

In linea di massima, quanto più lungo è il periodo di frollatura, quanto più la carne sarà morbida e saporita…ma non è così semplice!

La frollatura delle carne bovina ha una durata variabile anche in base a:

Va anche prestata molta attenzione alla qualità della carne: infatti, grazie alla frollatura andremo ad evidenziare sia i pregi, sia gli eventuali difetti di sapore.

La frollatura infatti è una tecnica che concentra le caratteristiche di sapore della carne, intensificandone i gusti.

Un buon sapore, diventa ancor più marcatamente buono…un sapore magari troppo forte diventa ancor più marcatamente forte.

Frollatura in sicurezza

Ovviamente questo processo prevede procedimenti e regole ben precise per essere un processo effettuato in tutta sicurezza. Inoltre va evitato sia l’essiccamento, sia lo sviluppo di microrganismi e la conseguente putrefazione della carne.

Ecco perchè la si deve tenere in celle frigorifere ad una temperatura tra 0 e 2 gradi, con un umidità controllata che si aggira attorno all’85-90% e l’areazione deve essere adatta e costante.

Questi tre fattori: bassa temperatura, alta umidità e corretta areazione, sono le condizioni con cui si ha un processo controllato che trasforma gradualmente il muscolo in ottima carne.

Le tecniche di frollatura della carne

Esistono diverse modalità e scuole di pensiero in merito alla frollatura della carne.

Ogni macellaio ed ogni scuola di macelleria hanno il proprio metodo basato su anni ed anni di esperienza…e per tale motivo, gelosamente custodito!

Nelle frollature brevi, come quella sottovuoto, la carne non viene frollata in mezzene, ma in tagli più piccoli e più rapidamente.

La frollatura sottovuoto segue il principio che, in assenza di ossigeno, la carne tende ad espellere parte dei propri liquidi. Questo ambiente umido fa frollare rapidamente la carne, immersa nei suoi stessi succhi.

Questa stagionatura, chiamata frollatura umida, è più una macerazione che una vera e propria frollatura, in quanto è in grado di ammorbidire le fibre della carne…ma non di intensificarne il sapore!


Il mito della frollatura sottovuoto

La frollatura sottovuoto ha iniziato a spopolare in Italia attorno ai primi anni 90.

Per alcune catene di grande distribuzione era il metodo di frollatura più rapido, economico e pratico per permettere la commercializzazione di carne su larga scala.

La carne così frollata risulterà leggermente più tenera, ma la sua consistenza e il suo sapore differiranno decisamente da quelle di una carne frollata “all’antica”, lentamente, con una frollatura a secco.

(o come la chiamano gli inglesi, la classica dry-aging).


La macelleria e l’antica arte della frollatura a secco

Frollatura dry-aging e wet-aging
Diversi stadi della frollatura

Questo tipo di frollatura è in tutto e per tutto un’arte.

Una volta che l’avrai compresa, sarai in grado di valutare con precisione il taglio e le caratteristiche della carne che si trova di fronte, per stabilire il tempo necessario per una corretta frollatura.

Temperature interne delle celle, tasso di umidità, ossigenazione e tempo variano a seconda della razza, delle dimensioni dell’animale, delle fibre e dalle percentuali di grasso dell’animale.

Un buon risultato finale non è da tutti e ci sono molte cose che DEVI ASSOLUTAMENTE CONOSCERE.

Ma per quanto il soggetto della frollatura della carne sia articolato e pieno di segreti, quando sei al banco macelleria sono questi gli aspetti importanti da tenere a mente!

Nella prima settimana

la carne appare “bella da vedere”, lucente e succosa…Ma il suo sapore è scarso e la sua consistenza tende verso il “legnoso”. Il collagene presente al suo interno ha infatti appena iniziato a rompersi e le fibre sono ancora troppo rigide.


Fra la seconda e la terza settimana

la bistecca comincia ad invecchiare, perdendo lucentezza e diventando “meno bella da vedere”; il grasso sarà duro, compatto, asciutto e di colore biancastro.

Per la perdita di idratazione dovuta all’evaporazione dei liquidi, la carne tende a perdere dal 5 al 10% del suo peso e apparire ristretta ed invecchiata.

La maggior parte delle migliori macellerie, porta la propria carne fino a questo punto di frollatura, prima di venderla ai suoi clienti.


Fra la terza e la quarta settimana

la perdita di peso sarà di circa il 15% sul peso iniziale, l’aspetto sarà opaco e scuro, con striature bianche esterne e parti a taglio vivo che appaiono decisamente secche.

La carne avrà però sviluppato una tenerezza veramente unica ed il tipico sapore della carne sapientemente frollata.

Per arrivare a questo livello di frollatura, serve tantissima tecnica e non solo: ambienti dedicati, grande cura e competenza sono indispensabili per ottenere questi risultati. Molti ristoranti di altissimo livello scelgono questa frollatura per la propria carne.

Da notare che la nostra carne sarà oramai caratterizzata da un sapore potenzialmente lontano da quello della carne maturata sottovuoto, che i clienti generalmente consumano.


Dopo la quarta settimana, fino ad un massimo di 120 giorni di frollatura

la carne avrà formato esternamente delle nette striature e chiazzature di muffa. Si nota come una crosta esterna sulla carne e sullo strato di grasso, simile a quello dei formaggi.

Se la carne è stata frollata da mani molto esperte e sensibili, in un ambiente tecnicamente perfetto, la lunga frollatura non ne influenza negativamente le caratteristiche organolettiche, se non continuando ad intensificarne il sapore, che comincia ad essere davvero incisivo.

L’aspetto esterno della carne è oramai molto scuro ed asciutto (dalla quarta alla settima-ottava settimana, la carne perde fino al 30-40% del peso iniziale).

Avremo ottenuto un prodotto davvero esclusivo!

Una carne davvero invecchiata, che non tutte le macellerie sono in grado di produrre, anche perché serve una grande competenza  per valutare bene le caratteristiche che deve avere l’animale la cui carne verrà sottoposta a tale processo e attrezzature adeguate per supportare l’intero processo.

Frollatura a secco della carne
Frollatura a secco della carne


…e quando in macelleria ti chiedono: “Perché dovrei pagare di più per comprare carne vecchia?

Ecco cosa dovrai rispondere in 3 punti alla Signora Maria, quando ti guarda davanti al tuo bancone agitando le mani…

Perché come Macellaio dovresti saperne di più?

La frollatura diventa un elemento differenziante in grado di esaltare la tecnica e la qualità.

Un ulteriore fattore che determina il costo elevato di una carne sottoposta da un lungo processo di frollatura è la qualità iniziale della carne.

Come già detto all’inizio dell’articolo, per motivi prevalentemente legati al sapore che ne ricaveremo, la carne sottoposta ad una frollatura prolungata deve avere un’ottima qualità iniziale.

Questa qualità, sommata al lungo procedimento tecnico della frollatura, andrà a dare un prodotto finito esclusivo e di grande valore.

Infatti, solitamente non si trova nella stragrande maggioranza dei punti vendita (sia GDO che tradizionali) e può essere utilizzato come elemento differenziante per la TUA macelleria!!!


Un’interessante nicchia di mercato per pochi esperti

Una frollatura tecnicamente perfetta da vita ad una carne di alta qualità ed è il risultato perfetto, ottenibile solo con una profonda competenza nell’arte della macelleria.

Per produrre e vendere una carne di alto livello, tenera e saporita, non servono teorie, ma tanta esperienza e tanta tecnica!

Conoscere le tipologie di carne, capire le differenze tra le varie razze, saper valutare le percentuali di tessuto connettivo muscolare o adiposo per capire quali tempistiche e temperature sono le più idonee per la frollatura dei vari pezzi…sono solo alcuni dei punti che trattiamo più ampiamente nei nostri corsi.


Vorresti passare dalle parole ai fatti e diventare realmente competente in tutto quello che riguarda l’antica arte della macelleria?